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Il concetto del cane legato

 

 

Ogni volta che mi sono innamorato di qualcuno mi sono sempre sentito piccolo.

Non ho mai capito perchè, ma la risposta più sensata mi sembra che sia quella di non sentirmi all’altezza. 

Penso di meritarmelo peró, ho sempre fatto il bravo; qualche volta ho sbagliato anch’io, lo ammetto, ma un po’ d’amore lo meritano tutti.

Persino chi per assurdo non se lo merita.

Quindi me ne stavo in un angolo, forse nemmeno aspettavo e silenzioso guardavo l’amore da lontano, sognandolo e custodendolo come la cosa più preziosa che avessi. Ed è proprio vero che è la cosa più preziosa che possiedo.

Un piccolo bambino, in disparte nascosto, appagato dalla gioia degli altri bambini che si rincorrono l’un con l’altro senza un motivo ben preciso. Amandosi senza necessariamente afferrarsi.

Ed io ti guardo, ti amo, 

ti guarderó e ti ameró per sempre, standomene sempre qui al mio posto, dove forse un giorno mi verrai a prendere per mano e mi dirai il tuo nome, oppure ti lascerai guardare sapendomi lì, impreparato davanti alla tua immensa bellezza.

L’ultima ruota del carro

Passava…

Girava su se stessa strisciando per terra, solamente per il motivo che fosse stata concepita per svolgere solo quel compito.

Attribuirono la sua infelicità e quel senso di incompletezza, ad una parola che spesso usavano per non porsi troppe domande:

Destino.

Era così che doveva andare. Era quello il ruolo che doveva ricoprire nella sua vita e quella altrui.

Passava. Girava.Strisciava.

E così sarebbe stato finchè avrebbe retto tutto il peso della carovana, tutto il peso delle persone che ci passassero sopra.

Le altre ruote suggerivano che dal momento in cui si sarebbe stancata, se ne sarebbe accorta dai raggi che poco a poco si sarebbero staccati, non potendole più offrire il loro supporto. Ed essa, avrebbe ceduto con loro….

E sostituita, senza alcuna possibilità di aver potuto riprovare a cambiare il passo della carovana,

che passava…

Lei girava e strisciava, fino a quando avrebbe avuto la forza di sorreggere il peso e quella strada male asfaltata.

Angelica.

Dicono che Angelica abbia gli occhi azzurri come il mare, proprio come me e
da quando mi ha rivolto per la prima volta la parola sia diventata la mia musica preferita.

La sento mentre respira appoggiata sul mio petto, che mi racconta qualcosa
somigliante ad un battito, che incrementa e cresce sempre più ma
stando sempre al passo col mio cuore.

Le prendo le mani, chiuse a pugno, quasi volesse tenermi nascosto qualcos’altro
al di fuori del suo sguardo.

Per un attimo vorrei solo poter fermare il tempo, ora che riesco
a percepire un po’ di luce, come la prima volta che la presi in braccio e vidi l’amore.

Musa.

Certo che sei proprio strano oltre ad essere proprio brutto.
Eppure ti capisco in ogni gesto che fai, per ogni tua strana abitudine.
La maggior parte delle volte hai ragione, non sempre, la maggior parte…
e ti odio per questo.

Hai questa brutta abitudine, di essere presuntuoso nella tua più totale umiltà,
ma mi chiedo sempre di quanto possa essere forte una persona così debole
e quanto possa essere ricca una persona così povera…

Non esistono domande, nelle tue parole, hai solo risposte, vere e sincere;
frutto della tua testa che influenza la mia, non so per quale assurda ragione, chiamiamola amicizia.
Ti invidio, anche se non devo, ma hai qualcosa che proprio a me manca:

la fame.

Se vuoi qualcosa la ottieni veramente, senza troppi sforzi, perchè per te è tutto un gioco che chiami passione.
Sei egocentrico, esibizionista e disordinato.

Sei pazzo.

Sei completo.

“Ragioniamo e amiamo con la testa non con il cuore” mi dici sempre.
Forse anche stavolta hai ragione, ma mi prende male dirti che queste parole vengono dal profondo del mio cervello…

Sei un amico.

Come Van Gogh

Ti sono seduto qui a fianco,

ti osservo mentre studi,

guardo la tua scrittura, pulita,ordinata,bella proprio come te.

 

Leggi in silenzio, sussurri parole per memorizzare,

eppure ho la sensazione che sei distratta.

Stai pensando a noi due, di quanto tutto questo sia così perfetto.

 

Quanto mi piaci, adoro stare nel silenzio e limitarmi a studiare con te, a studiarti,

a impararti, a viverti.

 

Sono un pittore che dipinge il tuo volto attraverso parole,

quelle che servono per descriverti in questo momento, di beatitudine,

di felicità che sto provando accanto a te, proprio in questo istante…

 

 

Mi fai stare Bene, Biagio Antonacci

Sai perchè ti Amo ?

Sai perchè ti amo ? Perchè tu mi ascolti, non sei gelosa e mi dai fiducia.
Perchè ridi, ridi sempre, anche quando sei timida.

Oltre ad essere la mia compagna di vita, sei la mia migliore amica.
Quando parlo con te, posso parlare di tutto, quanto voglio, senza essere interrotto e con la certezza che tu sappia dare delle risposte, anche alle mie domande più banali, senza il bisogno di giudicarmi.
Mi accetti per quel che sono, per quel poco che ero e per quello che mi fai credere e convincere di essere.

SONO IL MIGLIORE DEL MONDO, almeno per te, almeno per come mi fai sentire.
Perchè “all’improvviso sei arrivata tu”, perchè “sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia” e “l’ultimo desiderio che la notte mi culla”.

Ho scoperto me stesso, solo con te, che mi hai presentato per come sono, convinto di sapere già chi ero.
Ma tu lo sai il vero motivo per cui ti amo ?

…  perchè già da prima che te lo dicessi,   lo sapevi…

Una Canzone d’Amore, 883