Anemone

Ero un bambino ed ancora non sapevo controllarmi, come faccio solo ora.

Mi ricordo che era imbarazzante e mi faceva sentire pazzo, ma in alcuni momenti avevo proprio bisogno di gridare in quel cuscino, dove adesso trovo solamente la pace.

Diventare grandi fa ingrossare i muscoli, fa ingrassare la pancia, fa ingrandire i pensieri, fa ingigantire i progetti che diventano sogni irrealizzati e mi nutro di emozioni, che non esterno, ma interno nel fegato, ed il fegato marcisce.

Puó avere l’amore un’etichetta di scadenza come un barattolo di marmellata ?

Buttalo via e cercane un altro gusto, un altro sapore diverso che altrettano non concepirai,

lasciandolo scadere, assumendolo consumato in partenza o lasciandolo deteriorare in quella cella frigorifera che ora ti ritrovi al posto del cuore.

Da ragazzo annusai un fiore violaceo, che pensavo mi rendesse felice di aver scoperto un’altra cosa semplice e genuina.

Ed è per questo che moriró:

Per amore di una vita che non mi ha mai dato una direzione.

Scriveró degli effetti dell’anemone solo quando saró vecchio o forse mai.

In ogni caso non smetteró di respirarla

Demolendoci (comunque vado avanti)

IMG_3374Nonostante ogni singolo maledetto giorno della settimana, continuo a credere in un qualcosa di concreto, che prima o poi mi porterà questa dannata soddisfazione.

Impreco contro il cielo scuro, che lo è di mattino presto, ma mi lusinga di sera, mostrandomi i colori di un addio, che poi un addio mai non è. E chiedo perdono nel darlo per scontato, ma mi fido di lui.

E lascio fare al tempo, quel che meglio gli viene:  invecchiare le persone, salutarle di spalle, abbandonarle senza speranza.

Non mi aspetta mai ed io mi accontento di quei pochi attimi, dove l’amore con lei ferma ogni cosa, rendendo le stesse cose infinite, lontane, incancolabili e smetto di pensare ai dubbi, cominciando a sentire solamente ció che è vero, o forse una magica illusione, ma pur sempre così reale in tutta la mia immaginazione.

Ma io mi accontento anche di questo. Lo ripeto.  

A volte niente è importante, forse per proteggermi, ma a volte qualcosa è importante, e stavolta per proteggerti.

Sono felice di essere umano, perchè sempre mi convinco di non accontentarmi, facendolo ad ogni stupida alba, ad ogni insignificante tramonto, ai quali non posso fare a meno di svegliarmi per poi morire di nuovo.

Ma saró contento di morire ogni volta che serve, sapendo che comunque mi rialzo, sapendo che grazie ad ogni mio sbaglio comunque vado avanti.

Perchè la vita non sbaglia, ma sono io che non capisco… 

E va bene non dare sempre un senso a tutto, demolendoci di tutto questo vuoto.

Un Crescendo

Sulla curva del tramonto l’uomo stava,

Mentre il calar del sole se lo porta giù con esso.

Sta ad egli sceglier l’atterraggio più consono, tra asfalto od oceano.

Un bambino sale sull’arco di colori, curioso di intercettare le sfumature tra il bianco e il nero,

e scopre che non vi è nient’altro che un grigio lunatico che li tiene per mano.

E la fiducia non è che un par d’ali per non cader nelle proprie convinzioni.FullSizeRender (1)

Solo in questo sogno

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Scriveró per te sulle onde del mare,

Vinceró l’incendio semplicemente soffiando, come fossero candeline su una torta di compleanno.

Voleró tra le nuvole, lanciandomi dalla cima di un grattacielo e spaccheró le rocce chiudendo le mani a pugno.

Faró il giro del mondo per poterti raccontare storie, mi basterà un giorno perchè correró da te.

Mi faró proclamare Re cosicchè tu possa diventare la mia Regina e scaleró l’Hymalaia scalfendo le montagne con le unghie.

Solleveró il cielo perchè tu possa innalzarti verso di esso, mandando il sole a riposare sostituendolo con la luce dei tuoi occhi.

Non faró mai piovere, perchè vorrebbe dire che tu stessi piangendo, ed un ombrello non sarebbe sufficiente a proteggermi dalle tue lacrime dolorose.

L’amore mi da’ forza e potrei fare qualunque cosa.

Chiedimi l’impossibile e ti sarà dato, ma non chiedermi se sarà possibile che tutto questo finisca.

Perchè non esiste. 

Perchè non esisto. 

Perchè non esisti. 

Se tutto questo è solo una favola che ascolteremo solamente in questo sogno stupendo…

Molto probabilmente, molto presto

Molto probabilmente, molto presto,

ti accorgerai di non essere la sola nel sentirti in difetto, quando amerai qualcun altro in un modo completamente differente.

Scorgerai l’alba dietro una montagna di dubbi, toglierai la coperta che non ti ha dato il calore che hai cercato.

Quando poserai di nuovo il primo piede sul mondo, sentirai il gelo cercando un altro paio di pantofole…

È tutto ciò di cui hai bisogno…un nuovo paio di confortevoli pantofole…

E ti sentirai meglio.

O sì se starai meglio. 

“Sono ancora viva. Ce l’ho fatta !”

Te lo dirai. Cercherai di convincertene e avrai sempre più dubbi di avercela fatta davvero.

Ma in fin dei conti chissene frega dei regali, delle scritte su un muro e delle cene in ristoranti di lusso ?

Chissene frega della neve che cade, quando la neve è la prima a fregarsene di tutto ció che si trova sotto ? 

Lei calpesta con piume di cristallo, mentre noi feriamo con lame cosparse di colla… Si possono sfilare, ma resta sempre qualche traccia incollata nel cuore.

Per sempre appiccicata. 

E mai dimenticherò e mai dimenticherai l’estate, il natale, il freddo sotto quel gelido piumone, le lacrime di amore, le lacrime di rabbia, le crisi isteriche, le parole mai dette, le parolacce gridate, i sentimenti sussurrati, la linea sottile tra gelosia e possessione, la fiducia nel non averla mai da parte di chi ti ama troppo.

Talmente tanto da poterti bucare l’anima.

Contrariamente a quello che pensiamo, i tatuaggi sulla pelle non sono indelebili se messi a confronto con le cicatrici scavate nell’anima.

Ed ora che siamo pari, ora che stiamo bene, trasformiamo quell’amore ricevuto e maturato come odio, nella nostra migliore ragione per continuare a vivere.

Un Nuovo inizio

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dedicato a chi non ha paura di innamorarsi di nuovo.

                                                                                                                                                                    Yuri A.

Natale dovrà pur tornare

Solo, oppure in mezzo a tutta questa gente, mi vuoi spiegare la differenza ?

Se poi solo vuoi sentirti solo, puoi farlo anche solo quando non sei.

Quella gente in disordine, gli sparsi pensieri che aleggiano sopra di noi;

Qualcuno coglie, qualcuno finge, qualcuno resta e qualcuno muore e tra quel qualcuno potremmo esserci noi.

Tra le teste e il cielo,piccioni che volano, creano atmosfera di poesia.

Cos’è rimasto di quel Natale ? Cos’è rimasto qui dentro me ?

C’è confusione, come in questa piazza, ma tanto Natale dovrà pur arrivare….

Dovrà pur tornare..

4°Piano

È per te questa buonanotte, che poi sarà un buongiorno, quando con un occhio semichiuso leggerai il mio messaggio al tuo risveglio.

E non c’è cosa più bella di poter immaginare, che anche in questo lungo giorno saró stato il tuo primo pensiero ed essere stato il primo ad averti regalato un sorriso.

Lo stesso sorriso che mi fece innamorare di te già da prima di conoscerti,  quello che si presentó all’improvviso dietro ad una porta di un ascensore,

lo stesso sorriso che mi fu regalato e che ora è mio dovere riportarti ogni giorno.

Ricordati che ce l’ho io,  ma soprattutto ricordati che è pur sempre il tuo,

chiamiamolo “nostro” e condividiamolo col mondo intero per poter dimostrare che la felicità esiste…

A volte basta solamente avere il coraggio di aprire una porta…

Con la scusa di un caffè

Pioggia, sabbia, polvere e grandine, su questo fuoco che non si vuol spegnere.

Usciamo insieme e ti vorró parlare, con la solita scusa di un caffè.

Io non so chi sei, non so cosa fai, quanti anni hai e se troverai quel tempo, per trovarti lì al momento giusto.

“Come ti chiami ?” Sarà la prima cosa che ti chiederó, quando balbettando avró provato a dirti ciao,

per la prima volta.

Ed immagino che sorriderai visto che avrai il cuore corrisposto,

rispondendomi che avrai cura di me

Non so dove sei, se mi penserai, se mi cercherai e mi troverai ma quel giorno lo stiamo già aspettando.

Insieme.

Anche se lontani, ci avvicineremo,poi ci sarà un bacio e poi ci stringeremo, tanto da morire, tanto da poter gridare;

qualcosa che sembrava perso lo ritroveremo solamente guardandoci negli occhi.

Finalmente.

Mentre guido questa auto tornando da lavoro, mi sento già felice e già ti sento dentro,

anche se ancora non ti conosco, ma so che sei lì

E un giorno sarai qui, per chiamarmi amore.

Ancora una volta.

Il viso dalle guance rosa

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Non c’è speranza e non ci sarà mai per chi come me pensa.

Sono convinto che è un fardello con il quale vale la pena convivere, uno scopo irraggiungibile come obiettivo, che ti permetta di vivere per sempre, anche nei pensieri altrui, influenzandoli in maniera positiva.

Pensare lo sanno fare tutti e tra questi c’è chi cerca di spingersi un po’ più in là, ove tutto è offuscato, dove tutto fa paura, dove tutto diventa tutto, dove il cuore si copre con una coperta d’ansia.

Spaesata è la mente e quindi il cuore solitario, mischia carte d’emozioni, giocando la più appropriata di quel momento.

Non si pensa di vivere, ma si vive di pensieri che costruiscono il nostro mondo a nostra immagine interiore. Chi pensa amore vede amore, chi non pensa all’amore non vede niente.

Quasi sempre ci si vergogna persino dei propri pensieri, perchè convinti siano inappropriati davanti ad una persona che riteniamo differente da noi, col dubbio che essa non possa provare le nostre stesse emozioni.

Si litiga e ci si manda a fanculo come se nulla fosse, si dicono cose che pensa la parte più brutta che teniamo nascosta, quando questa dovrebbe uscire poco a poco nel momento giusto, riuscendo forse in parte a farsi capire.

Se solo riuscissimo a dire quello che proviamo nel momento stesso in cui lo proviamo senza doverci vergognare, non ci sarebbero liti furibonde, dove quelle cose non dette si accumulano esplodendo come una bomba fatta di insicurezze passate.

Fortuna che ci sono anche quei piccoli momenti, in cui osservi il tramonto e sei certo che domani rivedrai il sole più forte di prima. Quei momenti in cui guardi le nuvole e ricordi che si muovono e non rimangono ferme.

Momenti in cui pensi che sei circondato da amore invisibile agli occhi, ma tattili al cuore.

Pochi attimi intensi, tanto quanto basta per farti pensare che dai tutto per scontato.

Perchè c’è, perchè ce l’hai.

Quello che penso in questo momento è che trovo assurdo il fatto di provare vergogna nel dire “ti voglio bene” a chi amo con tutto me stesso, con la mia parte migliore.

Forse è un po’ una cosa che ci accomuna tutti quanti; questa insicurezza di non essere ricambiati o essere presi per cosa  ?

In quel momento si può regalare un’emozione bellissima e soprattutto vera.

Giuro che ci proverò nonostante la vergogna che mi accompagnerà lo stesso, senza conoscerne il motivo, senza arrivare mai ad una risposta come quando penso.

Preferirei quindi dare il mio amore a persone vere che si emozionano e si vergognano come me, piuttosto che ad anime ormai nelle braccia di Dio.

A volte penso che non sia abbastanza dimostrare, è più bello sentirsi dire ti amo da quel viso con le guance rosa.

Regalami una vita

Figlio, che ti ho dato da mangiare poi ti ho insegnato come fare,

Segui una dieta che ti faccia stare in salute.

Figlio, che ti raccontavo storie poi ti rimboccavo le coperte,

Dormi per sognare, ma al risveglio non smetterlo di fare.

Figlio, che sei caduto dallo scooter e ti ho guarito le ferite, rallenta che a volte un casco abbastanza non protegge.

Lo vedi,

la strada puó essere scivolosa quando meno te lo aspetti, con o senza neve, prima o poi dovevi pur cadere.

Un piatto in meno a tavola, tu vai a vivere da solo, poi mi presenti una ragazza, e poi piangi perchè di nuovo solo…

Figlio, che mi porti i vestiti scuciti, che non ti ostini a buttare e che continui ad aggiustare.

Figlio, che non riesci a comunicare anche se ti ho insegnato a parlare e poi vorresti morire

Poi un giorno ritorni, più felice di ieri e mi racconti di lei e quel suo bellissimo sorriso, che ti ha fatto innamorare.

Corri un giorno, un altro stai fermo e torni in pari, illuso col tempo.

Figlio, mi ricordi tuo padre lì sopra l’altare che non sapeva cosa fare.

Il tuo sguardo curioso da bimbo, distratto da ragazzo, insicuro da uomo;

Ti ho dato tutto quel che ho imparato,  non so se è bastato ma voglio un regalo.

Regalami una vita, come quella finita per rendermi infinita.

Figlio, ti devo lasciare non mi potrai più vedere ma continuare a sentire…

Ascolta quella musica d’amore che non finirà mai di suonare.

Mother Lovingly Kissing Little Child at Sunset
https://www.youtube.com/watch?v=ajdgXTbSbTw  (A modo tuo – Ligabue)

Tutti hanno qualcosa da raccontare , ma pochi hanno voglia di restare ad ascoltare.